Descrizione
Il kit GENEQUALITY CD-TYPE è un IVD indicato per la determinazione della predisposizione genetica alla celiachia, mediante amplificazione e successiva ibridazione inversa sequenza specifica (Reverse Line Blot).
Il prodotto prevede un’amplificazione (PCR) multiplex e la successiva visualizzazione su strip degli ampliconi mediante Reverse Line Blot (RLB).
Caratteristiche rilevanti
- Per l’esecuzione del saggio sono sufficienti 5 µL di DNA estratto
- Può essere utilizzato, nel formato per automazione, su diversi strumenti automatici per protocolli Reverse Line Blot
- Può essere corredato dal software CD-TYPE Strip Reader per l’interpretazione dei risultati
Contenuto del kit
Il kit include:
- Reagenti pronti all’uso per l’amplificazione
- DNA di riferimento
- Strip e reagenti per la visualizzazione degli amplificati mediante Reverse Line Blot
- Lucido per la lettura della strip e l’interpretazione dei risultati
- Foglio archivio strip
- Vassoietti con 8 canali monouso per lo sviluppo Reverse Line Blot (solo per il formato manuale)
- CD contenente il software interpretativo CD-TYPE Strip Reader, il Manuale d’uso
Approfondimento
La celiachia è una risposta immune abnorme, in soggetti geneticamente suscettibili, verso gliadine e glutenine (proteine del glutine).
La tipizzazione HLA nella celiachia è un test genetico di suscettibilità che valuta la maggiore o minore predisposizione di un individuo a sviluppare la malattia; ha un valore diagnostico limitato, in quanto le molecole HLA a rischio non sono da sole sufficienti a determinare la malattia che compare soltanto in seguito all’esposizione a fattori ambientali scatenanti e in presenza di altri fattori genetici. L’analisi dei geni HLA di suscettibilità ha soprattutto valore predittivo negativo, in quanto l’assenza di alleli a rischio rende altamente improbabile lo sviluppo della malattia.
L’indagine HLA è indicata in caso di incertezza diagnostica (p.e. anticorpi e/o biopsia dubbi o discrepanti) o in soggetti appartenenti a categorie a rischio, tra cui i familiari di primo grado degli affetti (genitori, figli e fratelli), pazienti con diabete mellito insulino-dipendente, soggetti con sindrome di Down e individui con deficit di IgA, per decidere se continuare il follow-up in caso di sierologia negativa, come stabilito da linee-guida nazionali ed internazionali.
La frequenza di celiachia nei parenti di primo grado di soggetti celiaci è pari al 10%, 20 volte maggiore rispetto alla frequenza della popolazione generale. Inoltre la concordanza per la malattia nei gemelli monozigoti è dell’84%, mentre per i dizigoti è dell’ordine del 17%. Da questi dati si evince che l’ereditabilità è dell’ordine dell’80%.
DQ2 e DQ8 sono glicoproteine presenti sulla superficie di alcune cellule del sistema immunitario, formate da due catene diverse, alfa (α) e beta (β), e perciò dette eterodimeri. Le catene α e β sono codificate dai geni DQA1 e DQB1, rispettivamente. Gli alleli DQA1*05 e DQB1*02 codificano per l’eterodimero DQ2 a rischio maggiore di celiachia e gli alleli DQA1*03 e DQB1*03:02 per l’eterodimero DQ8 a rischio minore di celiachia.
Dei celiaci, approssimativamente: 80% è DQ2 (DQA1*05 e DQB1*02), 10% è DQ8 (DQA1*03 e DQB1*03:02), 5% è DQB1*02 positivo ma DQA1*05 negativo portando soltanto la metà β della molecola DQ2 a rischio.
Rari casi non hanno nessuna delle precedenti combinazioni, dando un importante significato predittivo negativo al test.
Per la determinazione del DQ2 è quindi necessario analizzare sia DQA1*05 che DQB1*02 perché la presenza di entrambi gli alleli porta ad un rischio molto più alto della presenza del solo allele DQB1*02. La determinazione del DQ8 prevede la ricerca degli alleli DQA1*03 e DQB1*03:02. E’ da notare che se è vero che praticamente tutti i DQB1*03:02 sono anche DQA1*03, non vale il reciproco.
Lo stato DQB1*02/*02 omozigote determina il rischio più elevato di celiachia ed è stato riportato in associazione a forme più gravi con complicanze come refrattarietà alla dieta e sviluppo di linfomi. Tale condizione è presente nel 30% circa dei celiaci e nel 10% dei controlli DQ2 positivi.
Secondo le recenti linee guida in materia, la tipizzazione eseguita con tecniche di biologia molecolare deve includere la determinazione dei gruppi allelici: DQA1*03, DQA1*05, DQB1*02 e DQB1*03:02.
Per i primi tre è sufficiente la tipizzazione a bassa risoluzione in quanto tutti gli alleli del gruppo sono ugualmente a rischio (es. DQA1*05:01 e *05:05 o DQB1*02:01 e *02:02), mentre all’interno del gruppo DQB1*03 è necessario distinguere l’allele a rischio DQB1*03:02 dalle varianti DQB1*03:01 e *03:03 che non sono a rischio.
Informazioni per gli ordini
Codice | Prodotto | Confezionamento |
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02-14A-20 M | GENEQUALITY CD-TYPE v2.0 | 20 test |
02-14A-20 A | GENEQUALITY CD-TYPE v2.0 Formato automatico | 20 test |